poteri forti di Abano hanno tentato di condizionarmi

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poteri forti di Abano hanno tentato di condizionarmi

Messaggioda lidia.pege » dom gen 08, 2017 2:06 pm

“I poteri forti di Abano hanno più volte tentato di condizionarmi” (Il Mattino)

Possibile arrivo di profughi nella caserma Primo Roc di Giarre: il commissario Aversa replica agli attacchi della Agrifin srl

(Federico Franchin)
«I poteri forti di Abano hanno più volte tentato di condizionarmi. Abano è questa. Sono però convinto che i cittadini saranno attenti alle prossime votazioni amministrative nello scegliere le persone giuste, che possano dare una svolta alla città e ai suoi equilibri». Suonano forti le parole del commissario straordinario del Comune di Abano, Pasquale Aversa, in risposta agli attacchi della società Agrifin Srl sulla caserma Primo Roc di Giarre. Tiene infatti banco ad Abano in questi giorni la possibilità dell’arrivo dei migranti alla caserma Primo Roc di Abano. Una possibilità che pare poter essere concreta e che ha messo in subbuglio il mondo termale. Aversa non conferma e non smentisce sulla possibile apertura di un hub a Giarre: «Non voglio commentare», taglia corto. Su Abano invece rimane un alone di mistero sul futuro, segno che la caserma Primo Roc rimane sul tavolo della Prefettura e che nei prossimi mesi potrebbero anche esserci importanti novità. La caserma Primo Roc è nelle disponibilità della Prefettura per l’ospitalità dei profughi dal primo settembre scorso, dopo l’avvio della procedura che ha portato all’annullamento da parte del commissario del protocollo d’intesa tra Comune, Agenzia del Demanio e Ministero della Difesa, con il quale il Comune di Abano era diventato proprietario del Primo Roc in cambio della realizzazione di una caserma dei carabinieri in via Calle Pace. Il commissario straordinario però rilancia dopo il ricorso al Tar presentato dalla Agrifin Srl, società che fa capo ad Aldo Borile, Roberto Rigodanzo, Ivano e Gabriele Baggio, proprietaria di un terreno da 60 mila metri quadri situato al confine della caserma, dove sono sorte cinque palazzine. Società che ha minacciato, in caso di arrivo dei migranti al Primo Roc, ulteriori azioni legali come la richiesta al commissario e alla Prefettura di risarcimento danni da 10 milioni di euro per il possibile deprezzamento del 30% del valore di mercato delle abitazioni delle 70 famiglie già residenti, della mancata vendita delle altre già realizzate e della mancata edificazione negli altri 15 mila metri cubi di terreno edificabile presente nell’area. «Ci difenderemo in giudizio, convinti della bontà delle nostre scelte», osserva Aversa. «Il ricorso al Tar è basato sul nulla e credo che non stiano in piedi nemmeno altre azioni legali, compresa la richiesta di risarcimento danni. Vedremo quindi chi avrà ragione, se io o questo gruppo di sconosciuti. Lasciamo tempo al tempo e certamente uscirà la verità. Il protocollo d’intesa è stato stracciato perché il Comune non aveva alcuna convenienza economica con quella firma, dovendo dare in cambio una costosissima caserma per i carabinieri. I poteri forti di Abano stanno cercando di prendermi ai fianchi, cercando di influenzarmi. In passato qualche altro segnale l’avevo già avuto»

La deputata Camani: «Avevamo ragione a parlare di un sistema malato»
(f.fr.)
«Quando Aversa parla di poteri forti che cercando di influenzare la città è brutto dirlo, ma io e Alessandro Naccarato avevamo ragione quando evidenziavamo un sistema malato». Sono le parole della deputata del Pd Vanessa Camani, che qualche mese fa aveva in una conferenza stampa con l’altro deputato Dem Alessandro Naccarato evidenziato l’esistenza di una serie di società riconducibili al trio Aldo Borile, Roberto Rigodanzo e i fratelli Gabriele e Ivano Baggio, che avrebbero negli ultimi anni influenzato il mercato. «Le parole di Pasquale Aversa evidenziano che Abano è ancora inquinata anche dopo l’arresto dell’ex sindaco Luca Claudio», spiega la deputata del Pd. «Si insiste nel tentare di influenzare le scelte che vengono compiuti in città. Dopo il vestito Luca Claudio con il quale hanno tentato di coprirsi, ora c’è quello del comitato Abano dice No!, composto da persone che stanno prestando la propria faccia al nuovo vestito che i poteri forti tentano di indossare. Le osservazioni di Aversa francamente mi preoccupano molto e sono segno che la città non ha ancora gli anticorpi necessari per avviare uno sviluppo diverso del territorio». «I sintomi di questo tentativo di influenzare la città c’erano già ed erano emersi quando Baggio ha portato i container al comitato Abano dice No!», aggiunge Vanessa Camani. «Il modus operandi di questi anni è sempre quello. Si cerca di influenzare la politica per interessi personali come quelli in oggetto al Primo Roc. Stanno ancora cercando quei soggetti sui quali fare pressione, ma né io, né il Pd siamo interessati a queste attività. I poteri forti non hanno mai spiegato il collegamento tra la caserma dei carabinieri e l’Hotel Centrale e quindi il rapporto tra Claudio e Borile. Su quell’impegno di togliere i vincoli architettonici sull’Hotel Centrale della famiglia Borile in cambio dell’aiuto sulla realizzazione della caserma dei carabinieri rimane una grande ombra. E’ sotto gli occhi di tutti come Baggio, Rigodanzo e Borile, assieme a Pistorello, abbiano dominato con le loro società il mercato negli ultimi anni».

“Non sa giustificare una scelta scellerata”
Rigodanzo contrattacca “Perché non fa i nomi? La verità è che considera poco i pensieri dei cittadini”
(f.fr.)
«Poteri forti a chi? Secondo noi l’unico potere forte ad Abano è il commissario straordinario Pasquale Aversa, che ha nelle proprie mani i poteri di sindaco, giunta e consiglio comunale e che sta agendo con scelte a discapito dei cittadini». Roberto Rigodanzo non ci sta e rispedisce immediatamente al mittente le accuse di rappresentare, assieme a Aldo Borile, Ivano e Gabriele Baggio (i quattro che sono titolari della Agrifin srl) i poteri forti che stanno cercando di influenzare l’operato del commissario. «Ma quali sono questi poteri forti?», continua. «La nostra è una richiesta legittima. Ci siamo solo fatti portatori del pensiero dei cittadini residenti in quell’area. Cercare di scaricare le proprie scelte andando ad invocare fantomatici poteri forti mi pare francamente fuori luogo. Il commissario evidentemente non ha argomenti e non sa che motivazioni addurre alla sua scellerata decisione che ha messo Abano e Giarre in questa situazione. Evidentemente quando Aversa tira fuori questi discorsi invece di pensare che siamo di fronte a cittadini che stanno cercando di difendersi e tutelarsi, li considera poco. È convinto che ci siano poteri forti ad Abano? Bene, faccia i nomi. Sono convinto che Aversa stia cercando di giustificare il suo operato attaccando Baggio, Rigodanzo e Borile che hanno portato avanti un ricorso contro la sua decisione avendo riscontrato un danno potenziale a tutti gli effetti. La “guerra” l’ha creata lui, abusando del proprio potere e macchiandosi di un chiaro conflitto di interessi quando, stracciando il protocollo d’intesa, ha fatto gli interessi della Prefettura della quale lui è un dipendente. Aversa, insomma, si è reso funzionale alle direttive della Prefettura. Questo è giusto rimarcarlo, altrimenti rischiamo di perdere di mira il cuore della questione»
8 gennaio 2017
Lidia Pege
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