Luca Claudio fa ricorso per i domiciliari

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Luca Claudio fa ricorso per i domiciliari

Messaggioda lidia.pege » mar ott 04, 2016 1:39 pm

Luca Claudio fa ricorso per i domiciliari (Il Mattino 4.1.16)
Entro il mese l’udienza per la scarcerazione. Intanto al Due Palazzi gioca a calcio: è in squadra con Freddy Sorgato
(Cristina Genesin)
Luca Claudio vuole tornare libero. O, almeno, un po’ più libero. E tutti i presupposti ci sono secondo il suo collegio di difesa, formato dal penalista Fernando Bonon e dal professor Giovanni Caruso che, ieri, hanno depositato davanti al tribunale del Riesame di Venezia il ricorso contro il diniego agli arresti domiciliari firmato dal gip Margherita Brunello. Riesame che svolge la funzione di giudice di appello rispetto al gip, quando si tratta di accogliere o meno richieste di provvedimenti restrittivi della libertà personale.
I motivi. Che cosa sostengono i due difensori? A loro giudizio sono venute meno le esigenze cautelari che costituiscono i presupposti in base ai quali una persona può essere incarcerata. Uno di questi, è il pericolo di inquinamento delle prove. Luca Claudio – è la tesi dei legali – non è più sindaco di Abano Terme visto che il Comune è ora in mano al commissario Pasquale Aversa. Pertanto non è più in grado di inquinare le prove, mettendo le mani su carte del Comune oppure condizionando in qualche modo la macchina amministrativa o ancora decidendo l’eventuale andamento di gare e appalti. Inoltre, anche in caso di elezioni previste nella prossima primavera, non avrebbe la possibilità di candidarsi se agli arresti domiciliari. Negli ultimi mesi, a partire dal giorno del suo arresto, una marea di imprenditori e artigiani interrogati dalla Guardia di Finanza, hanno riversato ogni responsabilità (o quasi) su di lui, accusandolo di essere mister 15% (nel senso di reclamare quella porzione di tangente su ogni aspetto della pubblica amministrazione). I difensori hanno insistito nel ricorso: sarebbe ormai dissolta quella rete di contatti attribuita all’allora sindaco Luca Claudio, rete grazie alla quale (è la tesi della Procura) avrebbe gestito direttamente gare e appalti, decidendo chi far vincere e chi escludere. Oltre ai colleghi detenuti, gli unici contatti dell’ex primo cittadino sono con i legali e con i familiari.
La decisione. A partire da ieri, entro una ventina di giorni i giudici del Riesame dovranno fissare l’udienza per discutere il caso alla presenza delle parti, pubblica accusa e difesa. Nei successivi venti giorni, la decisione: o sarà accolta l’istanza e azzerato il provvedimento del gip (e Claudio finirà ai domiciliari) oppure verrà di nuovo rispedita al mittente la richiesta e l’ex sindaco resterà in carcere dove gioca nella squadra di calcio dei detenuti, talvolta in compagnia di Freddy Sorgato (altro recluso noto alle cronache per l’omicidio dell’ex fidanzata Isabella Noventa).
L’inchiesta. Intanto è ormai a buon punto il primo filone dell’inchiesta sulle tangenti alle Terme, innescata dall’arresto dell’ex assessore di Montegrotto Ivano Marcolongo mentre incassava una tangente da mille euro. Era la sera del 14 aprile 2015. Da quel giorno l’ex fedelissimo di Luca Claudio (per due mandati alla guida di Montegrotto poi affidato all’amico Massimo Bordin) è un fiume in piena e racconta tutto. Seguono mesi di accertamenti, fino al 23 giugno quando, all’alba, scatta l’arresto per Claudio e Bordin con altri: per lavorare nel settore del verde pubblico e delle manutenzioni stradali, bisognava pagare. Il 5 luglio altri arresti nell’ambito della gara per la riqualificazione della discarica nella frazione di Giarre: è il secondo filone dell’inchiesta destinata a riservare nuove sorprese.
4 ottobre 2016
Lidia Pege
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