Le eredità “scomode” di Claudio e Bordin
Mortandello vuole capire se hanno pagato i cittadini
Le sorprese. Dal lampadario alle magliette al colore
Sarebbe quasi ad aprirci un museo. Se non fosse che il primo cittadino, Riccardo Mortandello, vuole sbarazzarsi al più presto di tante eredità «scomode». La questione riguarda i diversi arredi lasciati in municipio dal passaggio degli ex sindaci Luca Claudio e Massimo Bordin, giudiziariamente coinvolti nella Tangentopoli delle Terme. Mentre alcuni «pezzi» sono già stati messi sul conto dei cittadini, altri rischiano invece di pesarci ancora. È il caso, ad esempio, del mega lampadario fatto appendere da Luca Claudio sul vano scale del municipio, dopo la ristrutturazione di alcuni anni fa. «I miei funzionari – spiega Mortandello – mi hanno detto che il pezzo arrivò in comodato d’uso da un amico di Claudio. Che ora pretende 20mila euro dal comune per l’acquisto. In caso contrario dovrebbe essere smontato e restituito per il modico costo di 2mila euro. Ho risposto che il lampadario è a sua disposizione. E che se lo venga pure a smontare da solo».
Nella galleria dei pezzi in conto alla collettività c’è anche la tinteggiatura dell’ex studio di Claudio, rigorosamente in nero in omaggio ai suoi gusti cromatici e politici. Dove spicca l’imbottitura della porta insonorizzata, abbinata con lo stesso damasco dei divani. Ma non mancano altre chicche, scovate dal suo successore fra i vari «abbandoni» già relegati in solaio. Fra queste tre mute di maglie per le partite di calcio della squadra dei politici. Con il nome «assessori» fatto stampare a tergo. Giusto per dare un tono al dopolavoro dei politici. «Voglio andare a fondo – ha sottolineato Mortandello – per capire chi le ha pagate. Se sono stati i contribuenti è giusto andarlo a raccontare anche alla Corte dei Conti».
gazzettino
7 agosto 2016