Rondò, strade, promozione turistica e le ditte affidatarie: sempre le stesse
(Lino Lava)
L’inchiesta adesso prosegue alla luce del sole. Gli arresti di giovedì della scorsa settimana hanno chiuso solo il primo capitolo della presunta “Tangentopoli delle terme”.
La voluminosa ordinanza di custodia cautelare, che ha portato in carcere il sindaco di Abano Luca Claudio, e ai domiciliari l’ex sindaco di Montegrotto Massimo Bordin, presunto “faccendiere” di Claudio, Massimo Trevisan, e gli imprenditori Luciano Pistorello e Saverio Guerrato, contiene solo una minima parte degli appalti dei Comuni di Montegrotto e Abano, su cui stanno lavorando da più di un anno gli investigatori della Finanza, coordinati dal pubblico ministero Federica Baccaglini.
Ora gli inquirenti indagano sulle “gare” più grosse, le più recenti, quelle che avrebbero portato nelle casse della Tangentopoli centinaia di migliaia di euro. Sono 50 gli appalti disposti dai Comuni di Abano e Montegrotto, negli ultimi 5 anni, con i primi cittadini Luca Claudio e Massimo Bordin. Gare e affidi diretti fatti con le stesse procedure e le stesse ditte. Perché il pm Baccaglini accusa Claudio di aver “creato” la Tangentopoli e di averla retta assieme al suo “braccio destro” Bordin. Quindi, secondo l’accusa, gli appalti di Montegrotto e Abano non vanno assolutamente distinti.
Il verde pubblico di Abano. La gara è stata vinta dalla società Green Project, che a sua volta ha subappaltato i lavori alla società di Agostino e Luca Creuso, che ha sempre lavorato con i Comuni termali. Questo fatto è citato anche nell’ordinanza. Ma gli inquirenti vogliono capire come mai durante i lavori, costati oltre 400 mila euro, ha fatto la sua apparizione anche la ditta Franzone srl di Palermo. La ditta siciliana era di casa, perché aveva fatto le rotonde di via Aureliana a Montegrotto.
Un’altra gara impegnativa, che sarebbe costata oltre un milione di euro, riguarda l’asfaltatura e le rotatorie di San Lorenzo. L’appalto era stato vinto dalla Salima, ma i lavori sarebbero stati fatti dalla Pistorello spa. E poi i lavori allo Stadio Terme, affidati alla ditta Creuso, compresi i lavori di piazza dei Caduti.
Gli appalti sono tanti e dentro c’è di tutto. E c’è anche l’iniziativa di sponsorizzare le terme padovane nel mercato cinese. “Abano-Montegrotto To Expo Espress To China” risale all’estate 2014. Ebbene, i Comuni di Abano e Montegrotto sborsarono 174 mila euro. La stessa somma la mise sul tavolo anche il Consorzio Terme Euganee. E, senza qualche polemica, l’incarico venne affidato ad una cittadina cinese, che pare non fosse molto esperta in turismo. Il tutto si concluse con una polemica politica. In molti avevano contestato il fatto che l’iniziativa non aveva portato nelle terme nessun turista cinese. Perché è noto che i turisti stranieri più assidui sono tedeschi, francesi e austriaci. Gli inquirenti stanno indagando anche su questa iniziativa.
Gli affidi diretti. Oltre ad appalti e gare ci sono gli incarichi dati dagli Uffici tecnici dei due Comuni direttamente alla ditte per importi inferiori ai 40 mila euro. Come venivano affidati gli incarichi? Ora si vuole controllare le ditte escluse. Erano veramente interessate ai lavori? Il pm Baccaglini accusa Massimo Trevisan di essere stato il “faccendiere” di Claudio. Sempre secondo l’accusa, le consulenze che venivano affidate alla Rls di Trevisan erano soldi che finivano nelle tasche del sindaco di Abano, il quale “stipendiava il faccendiere”. Quindi, verranno controllate anche le consulenze affidate alla Rls. Sono di ditte che lavoravano per i due Comuni?
Ieri il tenente colonnello, Luca Lettere, della Guardia di finanza è rimasto a lungo nell’ufficio del pubblico ministero Federica Baccaglini e questo lascia immaginare altri colpi di scena futuri. Intanto, questa mattina l’imprenditore Saverio Guerrato, amministratore della Guerrato Costruzioni di Rovgo, agli arresti domiciliari, difeso dall’avvocato Fabio Pinelli, comparirà davanti al giudice delle indagini preliminari, Margherita Brunello, per l’interrogatorio di garanzia. La Guerrato Costruzoni nel 2010 ottenne l’appalto per il sistema energetico del Comune di Montegrotto. Un appalto di 15 milioni di euro. All’epoca sindaco era Claudio, vicesindaco era Bordin.
Lavori per due milioni in 10 anni alla “Pistorello”
(Luca Ingegneri)
Gli episodi di concussione e corruzione elencati nell’ordinanza di custodia cautelare rappresentano soltanto la punta dell’iceberg. Gli investigatori della Finanza sono riusciti a ricostruirli grazie al coraggio e alla ferma volontà di sette imprenditori, decisi ad interrompere un sistema tangentizio che avrebbe potuto proseguire ancora a lungo. All’appello mancano però ancora tante vittime. Un numero certamente superiore al drappello di imprenditori che hanno trovato la forza di mettere a verbale le accuse a Luca Claudio e Massimo Bordin. Occorre farli venire allo scoperto ora che il sindaco di Abano è finito in cella e che paura e omertà sembrano soltanto lontani ricordi. In oltre un anno di indagini le Fiamme gialle si sono imbattute in decine di tangenti: ma servono riscontri precisi e univoci per contestualizzarle e muovere gli addebiti ai due ex amministratori comunali. Si procederà alla ricostruzione della fitta rete di rapporti economici intessuti da Claudio, sia sul territorio termale che altrove. Verranno passati ai raggi x il traffico telefonico dei suoi cellulari e la corrispondenza che intratteneva via mail dai computer di casa e dell’ufficio. In particolare saranno analizzati i contatti con i due imprenditori finiti agli arresti domiciliari giovedì scorso. Secondo l’accusa con Luciano Pistorello e Samuele Guerrato il sindaco di Abano aveva un rapporto paritario. Appalti e tangenti venivano decisi assieme, in una sorta di accordo spartitorio gestito attraverso Rls. Il global service di Montegrotto (15,3 milioni di euro in 15 anni), aggiudicato alla Guerrato in associazione temporanea d’impresa con la Marco Polo di Roma, e la manutenzione di strade e piazze aponensi per il biennio 2013-2014 (546mila euro), affidata alla Pistorello Spa, rappresentano la fornitura e l’appalto più rilevanti. Ma non sono gli unici. Basti osservare come il solo comune di Montegrotto abbia liquidato alla ditta di Luciano Pistorello tra il 2002 e il 2014 trentuno determine per un importo complessivo di 727mila euro. Dopo l’arrivo di Claudio la Pistorello Spa ha ottenuto commesse pure ad Abano: sei determine tra il 2010 (l’anno prima delle elezioni) e il 2014 per 1.022mila euro. Lavori di ogni genere che dovranno ora passare sotto la lente d’ingrandimento della Finanza. Con Guerrato e Marco Polo era invece Rls a sfornare fatture a ripetizione per inesistenti «servizi commerciali e di assistenza tecnica». Sei mazzette pagate dall’impresa polesana (120mila euro tra il 2011 e il 2013), addirittura ventisei quelle intestate alla Spa romana (55mila euro complessivi), anche se le ultime sei o sette non sono state liquidate dopo il fallimento.
gazzettino
30 giugno 2016