Scuole chiuse diteci la verità

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Scuole chiuse diteci la verità

Messaggioda lidia.pege » mar gen 12, 2021 9:55 am

Scuole chiuse diteci la verità
Repubblica 12.1.21 lettere al direttore

Marco ha abbinato al corso di studi un corso di teatro per rendere le lezioni più interessanti

Marco Passarello, 38 anni, di Palermo, insegnante precario di Chimica a Brescia

"Sono laureato in chimica e dopo qualche anno speso a inseguire l’utopia di una carriera da ricercatore universitario ho deciso di fare l’insegnante. L'ho fatto perché credo che questo sia uno dei mestieri più importanti, difficilissimo ma, se svolto con passione e curiosità, necessario a creare nuovi cittadini non solo ricchi di conoscenza ma soprattutto di uno spirito critico".

"Insegno chimica alle scuole superiori, spesso in istituti professionali, dove i ragazzi vanno motivati e stimolati, per far questo da diversi anni (grazie alla mia formazione da attore parallela a quella da chimico) tengo anche laboratori teatrali che in questi istituti un po’ più problematici possono essere ancora di più un’occasione di formazione e di crescita per gli studenti. Nei miei sei anni da prof e operatore teatrale ne ho già viste tante, e adesso, come tanti altri colleghi, ma non tutti purtroppo, sono arrabbiato perché non capisco cosa sta succedendo".

"Da mesi tutti, dal premier alla ministra, dalle Regioni ai prefetti, dai colleghi agli studenti, sbandierano la scuola in presenza come assoluta priorità, da far ripartire al più presto possibile, ma ancora adesso non c’è una data certa di ripartenza. Perché? Ci vogliono meno istruiti e quindi più controllabili, è questo il vero punto della questione, non può che essere questo. Perché è impossibile che dopo quasi un anno di Dad non si sia capito che sono i trasporti il problema".

"Perché è impossibile che con tutto quello che ha detto la ministra Azzolina per riaprire le scuole in sicurezza siano ancora chiuse. Perché è impossibile che molti docenti siano contenti di fare ogni giorno la figura dei cretini, tra alunni che fanno finta di avere problemi di connessione o che fanno finta di riflettere durante le interrogazioni online mentre in realtà leggono dal libro ben posizionato fuori dalla telecamera. Quindi l’unica non può essere altro che accade perché si vogliono avere future generazioni piene di ignoranti che non siano capaci di pensare con la propria testa e che quindi seguano ciecamente gli slogan del leader di turno".

"Chi asseconda tutto questo è complice. Chiunque sia! Se è così ditecelo! Ce ne faremo una ragione, perché se così non fosse, allora dovete spiegarci subito cosa sta succedendo e la scusa dei contagi, visto che si apre tutto tranne le attività culturali, non è sufficiente”.
Lidia Pege
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