Elezioni regionali, 13 candidati impresentabili per l'Antimafia.
Italia
Giovedì Messaggero 17 Settembre 2020
Tredici 'impresentabilì alle prossime elezioni regionali che «andrebbero depennati» e «uno sforzo dei partiti di autopurgarsi che purtroppo non è stato perfetto». La Commissione parlamentare Antimafia annuncia la black list dei candidati, almeno secondo il Codice di autoregolamentazione dei partiti e la legge Severino. Le regioni che non passano l'esame dopo le verifiche della Direzione Nazionale Antimafia sono Puglia, Valle D'Aosta e Campania. In quest'ultima gli impresentabili sono nove e figurano nelle liste di Forza Italia, Lega e soprattutto in quelle che appoggiano il governatore Vincenzo De Luca.
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Dall'associazione mafiosa alla concussione o il riciclaggio, sono diversi i reati per cui gli imputati per i quali il Codice di autoregolamentazione dei partiti chiede, senza imporlo, l'esclusione dalle candidature di coloro che sono stati rinviati a giudizio e dunque non solo i condannati, come invece prevede la Legge Severino. Secondo quest'ultima i candidati segnalati (in questa tornata due tra quelli complessivamente individuati), qualora eletti, vedrebbero sospesa la carica di rappresentante della Regione. Maglia nera alla Campania. E non manca una stoccata al numero uno della Regione da parte dello stesso presidente della Commissione, Nicola Morra.
Morra: De Luca presentabile
«Vincenzo De Luca era ritenuto impresentabile ma è stato assolto dopo 18 anni, nel 2016. Attualmente di fronte al 'giudicè della Commissione Antimafia lui risulta assolutamente presentabile - precisa Morra - . Se vorrà fare video per dileggiare altri soggetti, come quello in cui apostrofava in maniera irrispettosa l'allora presidente della Commissione Rosy Bindi solo perché aveva fatto il suo lavoro, è libero di farlo. Ho simpatia per la sua teatralità enorme. La libertà di critica deve essere garantita a tutti, ma sono convinto che Rosy Bindi abbia fatto il suo dovere e doverosamente bene». In Puglia sono invece tre gli 'impresentabilì, di cui due nelle liste che appoggiano Michele Emiliano, altro governatore dem. Un altro è invece in Val d'Aosta ed è l'ex vicepresidente della giunta regionale, già dichiarato sospeso lo scorso anno.
«Molti gruppi politici hanno consultato la Commissione per esaminare le offerte di candidatura ed evitare quelle imbarazzanti. Ma lo sforzo avviato di autopurgarsi non è stato perfetto», commenta amaro Morra, secondo il quale è paradossale dover pensare ancora oggi di dover imporre ciò che andrebbe fatto spontaneamente: «Credo sia grottesco pensare di dover fare una legge per non presentare candidati 'impresentabilì. Non si può normare ciò che la morale e il senso delle istituzioni democratiche impongono. Mi piacerebbe pensare che nel 2020 la Commissione Antimafia non si debba interessare di esame delle liste elettorali, perché tutte le forze politiche che democraticamente che concorrono alla vita del Paese dovrebbero avere la maturità di depennare eventuali soggetti opinabili».