Il monito del Pontefice: "Prudenza e obbedienza". E attacca le "notizie false". Trattative Palazzo Chigi-Cei per messe all'aperto
Papa Francesco e il suo invito all'obbedienza delle restrizioni anti-Coronavirus
Roma, 28 aprile 2020 - Nel momento in cui in Italia divampano le polemiche sulla fase 2 e sul tema delle riapertura, Papa Francesco manda un monito sul rispetto delle restrizioni contro il Coronavirus. "In questo tempo nel quale si comincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e dell'obbedienza alle disposizioni perché la pandemia non torni». Sono le parole con cui stamattina il Santo Padre ha la consueta messa a Santa Marta.
"Prudenza" e "obbedienza", dunque, le parole chiave, che suonano come un imperativo, usate dal Pontefice proprio in un momento in cui una parte della Chiesa ha criticato l'operato dell'esecutivo Conte ("Questo governo non rispetta la Chiesa", ha detto a QN il vescovo di Reggio Emilia, Camisasca).
Poi da Papa Bergoglio un avvertimento anche dal pericolo delle "notizie false": "calunnie, che riscaldano il popolo" e portano al "linciaggio". "Pensiamo a noi, alla nostra lingua. Tante volte con i nostri commenti cominciamo un linciaggio del genere. Anche nelle nostre istituzioni cristiane - ha sottolineato nell'omelia - abbiamo visto tanti linciaggi quotidiani che sono nati dal chiacchiericcio. Il Signore ci aiuti ad essere giusti nei nostri giudizi, a non cominciare o seguire questa condanna massiccia che provoca il chiacchiericcio". "Davanti a questa valanga di notizie false che creano opinione, tante volte non si può fare nulla: non si può fare nulla - ha poi aggiunto il Pontefice -. Io penso tanto, in questo, alla Shoah. La Shoah è un caso del genere: è stata creata l'opinione contro un popolo e poi era normale: 'Sì, sì: vanno uccisi, vanno uccisi'".